Monocromo: L’infinito delle piccole coseL’idea di realizzare una collezione di quadri caratterizzati e accomunati dal tema di una tinta unica prevalente, nasce dal desiderio di esplorare le diverse sfaccettature di uno stesso stato d’animo. Un’emozione resa da un unico colore, ma sfaccettato in tonalità, luminosità, spessori diversi. Il colore acrilico è mischiato e contaminato da materiali di vita comune: sale, riso, fogli di giornale, carta pesta, metallo; così come ogni emozione non può prendere vita nell’animo umano senza incarnarsi nella vita reale e farsi contaminare dall’incontro scontro con altri esseri, viventi e non. Nella rabbia trovano posto riposo e tenerezza, nella calma l’indifferenza e la paura. Nei collage, vite di altri prendono forme nuove, si declinano in espressioni differenti. Il sale richiama la sapienza, la capacità di gustare a pieno la vita, di dare sapore, ma anche la sofferenza, il bruciore forte della purificazione delle ferite che il vivere stesso procura. Il metallo richiama la parte nobile dell’animo umano, la capacità di andare oltre, di contemplare, meditare, intuire il tutto nelle parti, la purezza che fa sentire l’infinito presente nelle piccole cose.L’affanno della vita quotidiana dell’uomo e della donna di oggi, proiettati verso l’illusione di un benessere irraggiungibile e spesso insoddisfacente, lascia dietro di sé stralci di vita indifesi e invisibili, ma reali. La natura pulsa nella piccolezza di un fiore, di un insetto, di un atomo, di una cellula. L’Universo col suo moto continuo e con la sua quiete inquieta, ci supera nella sua perfezione e potenza. Pianeti, lune, stelle, asteroidi, condividono lo stesso oggi della vita dell’uomo, che pure è una manciata di minuti messa a confronto con l’età di una qualsiasi stella.Questi lavori intendono richiamare l’urgenza di ammirare il minuscolo e l’immenso con lo stesso rispetto e devozione dovuti alla vita umana, ad ogni vita umana. Diversità di etnia, di genere, di età, abilità cognitive o motorie differenti, aprono il cuore all’immensa varietà di una natura e di una vita creata da Qualcuno che non siamo noi, ma che ha voluto fortemente ci fossimo anche noi qui a condividere lo stesso oggi delle stelle del cielo e dei fiori del prato. Il concreto che trascende se stesso nella stessa sua natura.